mercoledì 12 novembre 2014

note per un orto fuori dagli schemi

nonostante l'agguerrita concorrenza della televisione, che monopolizza il tempo libero, e l'obbligo delle vacanze estive, diventate un dovere sociale, fattori che sono contrari alle esigenze dell'orto, recentemente ho notato un forte interesse nella gestione di un orto famigliare. Inoltre riscontro un forte interesse verso le erbe da raccogliere in natura, ma questo pone alcuni problemi, ed essenzialmente: conoscere adeguatamente e con sicurezza le piante commestibili non è cosa semplice, inoltre va considerato che in natura sono diffuse a tutte le quote piante anche pericolose. Altro fattore importante è dato dall'attuale forte impoverimento della biodiversità, soprattutto qui in pianura, dove i coltivi moderni hanno sostituito i prati stabili e le vecchie "piantate" dove era possibile raccogliere un buon paniere di ottime specie, ma anche dai piani di smaltimento liquami di stalla  e porcilaia, per nemmeno le carreggiate possono ritenersi sicure.
Questo lungo prologo solo per suggerire una soluzione a quelli che vanno per erbe, e che in pratica ripercorre il ciclo dell'uomo raccoglitore, cacciatore e pescatore, diventato industrioso coltivatore: un'orto fuori schema, dove non si coltivano pomodori e rapanelli , ma altre specie altrimenti rintracciabili solo in natura, ovvero specie coltivabili in una parte dell'orto convenzionale. Ed ecco i suggerimenti, premettendo che:
-non tutte le specie sono perenni, ma spesso sono biennali(campanula rapunculus); spesso sono a vegetazione breve (aglio Orsino)
-va  considerata bene la specie da seminare, per l'uso gastronomico.
-alcune specie sono indicate nella decorazione delle vivande, molto più che per l'uso prettamente culinario, ad esempio la borraggine, per cui una sola pianta è sufficiente
l'elenco non è in ordine alfabetico, né per famiglia botanica, non segue un ordine logico se non quello dell'interesse orticolo.
AGLIO ORSINO-ALIARIA PETIOLARIS-ALIUM SCHOENOPRASUM-CAMPANULA RAPUNCULUS-CHENOPODIUM BONUS ENRICUS-BORRAGO OFFICINALIS-FINOCCHIO SELVATICO-ANETUM GRAVEOLENS-OXALIS-ERUCA SATIVA-DIPLOTAXIS-HUMULUS LUPPOLUS-ORTICA-RUMEX-SILENE-INTIBUS CICHORIA-LEPIDIUM SATIVUM-MALVA SILVESTRIS-STACHIS AFFINIS-
per tutte queste specie sono reperibili i semi (Jelitto)
Digitando su Google i vari nomi botanici si trovano decine di ricette (da considerare bene prima di mettere in padella)
Ovvio che se l'orto non c'è, la faccenda diventa problematica, ma tutti i comuni sono ben disponibili a concedere delle parcelle, altrimenti su un balcone e con cassone di plastica si può con estrema facilità avere sempre il crescione fresco (Lepidium sativum) e qualche altra specie che insaporisca la normale insalata (aliaria petiolaris)
Altrettanto ovvio che nel normale orto saranno presenti le normali piante odorose (timo ecc)
Quanto sopra evita sicuramente mali di pancia dovuti ad ingestione di piante selvatiche, raccolte in natura, ma che possono dare problemi di identificazione.
Non sempre la Natura è benigna, a volte richiama all'ordine.

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