domenica 11 dicembre 2011

non vorrei essere considerato una specie di Savonarola, tuttavia capita di vedere cose che chiedono vendetta (dal punto di vista del giardinaggio). esempio: in una strada molto trafficata di Modena est passa un tale con un cestello probabilmente a noleggio, forse chiamato da qualcuno per potare (?) una magnolia grandiflora, che viene opportunamente massacrata. Il tale vede che nei successivi tre giardini ci sono a fronte strada altre magnolie, ed imperterrito si propone di potare anche quelle. I relativi proprietari acconsentono, incuranti di due fatti: accettano il massacrante sistema di potatura già in vista, inoltre accettano che la risulta sia smaltita da loro stessi, nonostante che per una operazione fatta in modo criminale spendano pure la non modesta somma di 150 Euro. A casa mia sono ancora circa trecento mila lire, ma ognuno sa di casa sua, quindi facciano pure.....
A questo punto si consideri quanto segue:
evidentemente ai proprietari di quei giardini (due su tre, oltre al primo) non interessa quale competenza abbia quel Signore, che comunque non è certamente un giardiniere.
Evidentemente possono spendere al buio 150 euro.
evidentemente non capiscono che anche un albero, come tutti gli esseri viventi, ha una sua fisiologia, cosa sulla quale tutti si possono al giorno d'oggi documentare.
evidentemente non sanno che la magnolia grandiflora è l'albero che più di tutti assorbe CO2 e condensa le polveri e lo smog.
Evidentemente, accettando o forse anche imponendo una capitozzatura su delle sezioni di almeno 10/15 centimetri di diametro, non sanno di avere compromesso la possibilità di vita della pianta, ma soprattutto non sanno che inevitabilmente dovranno ripetere la potatura a breve, perché la pianta risponderà con dei riscoppi di apice multipli, allargando il diametro della testata, ed in breve ottenendo l'effetto contrario a quello che si voleva presumibilmente ottenere.
dulcis in fundo: per il mio senso delle cose, se si mette una magnolia in giardino si pretende avere una fioritura primaverile ecclatante, cosa che per qualche anno sarà impossibile.
Inoltre quella specie di attaccapanni che risulta, dovrebbe essere un insulto al buon senso comune, ed al senso estetico soprattutto; a parte il fatto che la potatura formale classica (quella a cipresso) accettata in tutti i giardini per il sottoscritto Savonarola è un insopportabile simbolo fallico.
Se volete vedere lo spettacolo di cui sopra, è sufficiente passare anche velocemente da via Pancaldi, tanto per non fare nomi.
Sono comunque sempre validi i detti: ognun a ca' so al fa qual kag pér, o anche -ognuno nel suo giardino è Ré. Peraltro va considerato che su questa astronave -che a noi sembra grande- ma invece è un granello che prilla nello stazio, ci siamo tutti quanti, e tutto dobbiamo respirare aria possibilmente pulita (cosa già molto difficile).
e, come direbbe Savonarola: Amen !