sabato 12 novembre 2011

siepi perimetrali

per il sottoscritto l'unico sistema di siepe perimetrale e' quello cosidetto all'inglese. Per la verita' una volta le siepi erano tutte all'inglese, dato che era normale trovare tutto il campionario delle essenze autoctone , e quindi non vedo perchè non si dovrebbero chiamare siepi all'Italiana. E' noto a tutti quelli che mi conoscono che odio il prunus lauro ceraso, che soffro di allergia al contatto del Leylandy, e che prima o poi finirò per scalpitare alla vista della Photinia Fraseri, ma non mi riesce di far entrare nelle ipotesi di siepe la suddetta siepe all'Inglese. Se si vuole a tutti i costi una PRIVACY, e quindi si opta ovviamente per il suddetto stramaledetto Leylandi, bisogna sapere che ovviamente occorre una manutenzione gravosa almeno annuale, che prima o poi si ammala e quindi occorrono trattamenti costosi effettuati fra l'altro nel cortile di casa e non solo della propria casa, ma anche in confine col vicino, e che nonostante tutto è sicuro che prima o poi qualche piede si secca, e qui comincia il grosso del problema. Si tratta di inserire una nuova pianta nel corso di una fila che in ogni caso non sarà più omogenea, ovvero lasciare un buco con la pretesa che venga chiuso dalla crescita delle due piante adiacenti ( che magari sono anche loro già in sofferenza ). Inutile dire che in ogni caso la Privacy non è assicurata, dato che in città le abitazioni sono a piani alti e appressate, quindi il consiglio è: date una occhiata in giro per vedere come sono messe le siepi costituite da una sola essenza, e probabilmente qualche considerazione verrà fuori.
Piante sul balcone.
se il balcone è scoperto e le piante possono prendersi tutte le intemperie (rugiada, pioggia, neve, ecc.) anche le piante in vaso possono prosperare. Se il balcone è normalmente coperto dal balcone del piano di sopra, sarà opportuno essere disponibili a sostituire le piante, lambiccandosi sul fatto che ce ne possa essere una che resiste: se la trovate fatemi un fischio e dopo averla provata Vi ringrazierò.
FOGLIE D'AUTUNNO.
se le fogli degli alberi cadono e tendenzialmente restano sotto la pianta, c'è dal punto di vista evoluzionistico una ragione: fanno da coibentante alle radici nel corso dell'inverno, con il dovuto tempo vengono degradate e rimineralizzate e rese disponibili per l'alimentazione della stessa pianta, nel caso della Magnolia grandiflora restano per parecchio tempo integre, ma costituiscono una opportuna copertura che in estate mantiene l'umidità all'apparato radicale: Ovvio che in un giardino normale tutto questo non è accettabile, ma se volete considerare l'andazzo meterologico ed i costi dell'acqua che sono previsti per il futuro, e le relative restrizioni imposte dai Comuni sui consumi estivi, forse è bene pensare ad una strategia di tipo naturale (almeno per il futuro)
Tutto sommato chi va in un bosco vede in modo chiaro che questa strategia funziona, almeno fino a ieri ha funzionato.
Guaine e membrane di catrame.
mi è capitato di guastare una piccola copertura di legno rivestito con guaina. Dato che ero uno di quegli strani personaggi che andavano a pulire i torrenti ed i fiumi, e mi immaginavo che quel prodotto fosse considerato pericoloso, non l'ho infilato nel cassonetto e nemmeno scaricato nelle basse del Panaro: Quindi ho telefonato all' Hera . Dopo aver spiegato a tre persone il problema, e sempre passando ad un successivo Responsabile, dopo venti minuti di telefono ho saputo quanto segue:
nel caso di una Ditta con partita Iva, si deve stipulare un contratto di smaltimento e pagare un quid per tonnellata.
un privato ovviamente non ha la partita iva e non scappa dalla logica di cui sopra, ma non esiste un cassone nelle isole ecologiche dove poter scaricare i miei novanta chili di guaina, e nemmeno c'è la previsione che ci possa essere.
Quindi la guaina è ancora nel cortile, e dato che è considerato pericolosa, prima o poi tutti noi della casa dovremo morire ed essere cosparsi di calce viva, o forse incapsulati in una colata di catrame.