consiglio: prima di leggermi, e dato che sicuramente avete dimestichezza con la tastiera, provate ad esplorare quello che viene scritto digitando:
siepi informali- siepi di campagna.
il giardino dei semplici.
Giardino come ecosistema, le siepi/Giardini Eraldo Antonini.
siepe- Wikipedia.
ancora:leggete il libro delle Edagricole "le siepi in campagna"V:Ferrari e D:Ghezzi
dopo potrete prendere le decisioni opportune: Ma, brevemente, tutto si riduce a poche considerazioni:
le siepi come si intendono nelle applicazioni delle villette moderne sono monotone, monofitosi basate su specie di moda (leylandi, photinia, lauroceraso, agazzino ecc) con tutti i difetti evidenti a chiunque sappia leggere il paesaggio (monotonia di forma e colore, patologie diffuse, manutenzione gravosa ecc)
La siepe come la intendo io, anche nel caso di un piccolo giardino, deve essere composta da una continuità di piante di specie diverse per forma, natura, colori ecc. spaziando fra le decidue e le sempreverdi, fra il cespugliame da vivaio o nel caso di siepi di campagna fra le specie forestali assieme a quelle più decorative.
i vantaggi:il più importante:si autodifende dalle patologie,
-deciso aumento della biodiversità
-riduzione immediata di manutenzione ordinaria, mancando la potatura formale; quindi possibilità di gestire l'aspetto estetico in via privata.
-efficacia di barriera entomologica, essenziale nella protezione delle culture.
-efficace barriera antivento, con effetto riscontrabile anche a 15 volte l'altezza della siepe
-protezione e sviluppo insetti pronubi, vantaggio decisivo negli impianti fruttiferi
-alimentazione ed albergo nidi avifauna entomofaga.
-non necessità di trattamenti anticrittogamici ed insetticidi
-eventuale possibilità di biomassa per produzione energetica .
-fioriture diverse ed estese per lunghi periodi, con mellifere importanti.
-produzione di frutti impossibili da reperirsi normalmente sui mercati, ma attualmente all'attenzione di un vasto target di clientela.
-nel caso di aziende agricole, adeguamento alle regole comunitarie, e possibilità di creazione di un percorso
didattico assolutamente in linea con le attuali tendenze scolastiche.
tutto questo non mi sembra poco, ma ci sono altri aspetti che non voglio analizzare per non essere noioso,
a partire dai costi - se visitate il sito Vivaio forestale scodogna, boschi di carega, Parma- vi renderete conto che una siepe di campagna di cento metri può costare molto meno che una siepe di villetta a schiera, quindi, come diceva quel tale "meditate gente, meditate"
segue un lungo elenco di specie, dal sottoscritto testate, ma va sottolineato che per il loro impiego vanno considerate alcune variabili essenziali: risorse idriche disponibili (indispensabili per il primo anno) situazione locale, caratteristiche pedologiche,eventuale necessità di recinzione, possibilità finanziarie, impegno di manutenzione dipendente dalla lunghezza e anche dalla larghezza a regime della siepe stessa, ma soprattutto il grosso problema è culturale, ripeto culturale, e consiste nell'abbandono del chiches italico di siepe con relativo carico di "concetti" tipo la privacy e giardino all'italiana con elementi topiati ecc.
Altro consiglio agli utenti di internet: digitate Paghera, Lonato, brescia- vedrete che quel progettista ha solo siepi miste all'inglese e informali, e non è l'ultimo arrivato......
L'elenco.
acero campestre, monspessulanum etc.
sambucus nigra (essenziale per la lotta entomologica)
ulmus campestris
prunus:ramassin, mirabelle, mirabolani,spinosa,avium,damascene,cerasus acido, etc.
mespilius germanica
corylus avellana
pyrus silvestris, pyraster, cordata, spinosa, nivalis etc
malus,campanino, sylvestris 005jgp, holzapfel,crabapple, floribunda, communis,sieversii, baccata, dasyphilla
eleagnus umbellata, ebbingei, pungens, multiflora
viburnum opulus, lantana
cydonia oblonga
cornus mascula, sybirica,, sanguinea
rosa canina, rose da bacca, tutte le rose cespuglianti, rosa mutabilis sinensis, etc
quercus pubescens etc
euonimus europeaus
buxus sempervirens
budleya davidii
carpino ed ostria carpinifolia
ilex aquifolium
celtis europeaus
paliurus spinaCristi
lonicera fragrans, xilostemum
pyracanta coccinea
lygustrum ovalifolium, japonicun, vulgaris
Syringa vulgaris (ma si porta dietro l'oidium)
amelanchier edulis
berberis vulgaris (ma si porta dietro la ruggine)
Rhamnus catarticus
NOTE:è praticamente impossibile trovare tutte queste specie nello stesso vivaio, ma cercando e con un pò di tempo se ne trova anche di più.
In Emilia è proibito il commercio del crataegus (biancospino) e dell'azzeruolo, sorbi e simili per legge regionale di controllo della patologia del fuoco batterico.
raccomandato ovviamente uno scasso profondo d'impianto e relativa concimazione di fondo, e dato che per lo più sono specie vendute a radice scossa, la messa in opera è opportuna sia fatta ad inizio inverno.
buon divertimento.