15 ottobre 2015
note per "orto
in balcone"
Evidentemente si tratta di
una situazione all'interno di una abitazione in condominio, da cui
tutte le difficoltà dovute al rispetto delle regole condominiali.
Prima di tutto occorre
considerare che le colature di acqua per irrigazione sono da evitare,
come pure l'eventuale caduta foglie, il sovraccarico dovuto al peso
dei vasi, e spesso anche alle esigenze estetiche della struttura
Schematicamente i punti
base sono:
-contenitori
-terriccio
-drenaggio
-irrigazione
-concimazione
-cosa piantare, quando
-patologie
CONTENITORI:
C'è una vasta scelta, a
partire dai normali vasi di terracotta, di plastica, di metallo,
legno ecc.
-la terracotta è
traspirante, quindi le radici sono più protette dal caldo/freddo, ma
ci vuole più apporto idrico che per la plastica, è pesante e
sovraccarica la portata del balcone, inoltre è costosa.
-la plastica è leggera,
costa meno della terra, ma si scalda nei lati al sole, non regge le
eventuali piante alte a meno che non siano ancorate.
-il legno, sarebbe
l'ideale, ma non regge al tempo, è costoso, di difficile
manutenzione, anche se bello esteticamente.
-i materiali di recupero,
interessanti se impiegati ingegneristicamente
-i sottovasi; se l'acqua
ristagna produce inevitabilmente marciume e perdita conseguente della
coltivazione, ed anche del terriccio (dato che il marciume è
micotico).Inoltre il sottovaso tende a colmarsi in fretta, quindi
i liquidi contenuti
tracimano, ed a questo punto non si tratta più di sola acqua.......
TERRICCIO
Termine alquanto vago, lo
potete trovare anche qui ai Portali.
Consiglio di non
adoperarlo in purezza di sacco, ma dipendentemente da quello che si
vuole coltivare, occorre (a mio parere) miscelarlo con almeno un 25%
di sabbia lavata del fiume PO, ed un 25% di terra da giardino di
natura argillosa. Esemplifico l'eventuale coltivo di salvia e
rosmarino: se nel vaso trovano SOLO terriccio di sacco di natura
organica (come di solito) quelle piante deperiscono
velecissimamente, perchè necessitano di terreni magri, pochissimo
concimati, assolutamente drenati -
Un consiglio
disinteressato: leggete bene e con spirito critico quelle che c'è
obbligatoriamente scritto sul retro del sacco, e tenetevelo a mente.
DRENAGGIO
Le uniche specie che
necessitano di acqua nel sottovaso sono: il papiro e le calle, per
tutte le altre l'acqua deve essere un passaggio veloce (ma
quotidiano) attraversante la zolla di terra e che la rende fresca.
E' molto più facile
distruggere una pianta con troppa acqua (e anche con troppo concime)
che annaffiando poco. Una pianta che si sta seccando per poca acqua
si può salvare, una pianta stressata da troppa acqua è
irrecuperabile. La misura giusta sta nelle vostre mani,
letteralmente, appoggiando il palmo sulla superficie del vaso : se
avete l'impressione di secco chiaramente occorre annaffiare; se
sentite fresco va bene così; se avete l'impressione di fradicio
occorre riconsiderare i ritmi di irrigazione ed anche il drenaggio,
soprattutto il drenaggio perchè è ovvio che dal vaso l'acqua non
esce.
Inoltre ci sono problemi
di raccolta e smaltimento dell'acqua in esubero, per evitare colature
dal balcone. se ci sono dei buttafuori va anche bene, se non ci sono
occorre disporre di una peretta per assorbire dalla vaschetta del
sottovaso.
Per il problema delle
colature ovviamente un eventuale impianto di irrigazione con timer
moltiplica in modo esponenziale sia i vantaggi nella coltivazione che
i problemi di colatura.
IRRIGAZIONE
Il balcone di solito è un
vano esterno, ma con una copertura. Questo determina il fatto che le
precipitazioni naturali NON arrivano sulle coltivazioni. Pertanto
sulle piantine si accumula polvere, soffrono per la mancanza di
umidità notturna naturale e della eventuale sanificante pioggia.
Se c'è un impianto
automatico, l'ideale sarebbe l'irrigazione con sprinkler nebulizzanti
(in sottochioma per alcune specie, soprachioma per altre) i due bar
garantiti dalla rete sono sufficienti per una adeguata pressione. Fra
l'altro questo sistema evita i percolaggi, dato che la nebulizzazione
tende ad una rapida evaporazione.
Nei casi di periodi
ventosi, l'irrigazione va maggiorata, perchè il vento asciuga e
disperde l'umidità.
CONCIMAZIONE
nei vasi le piante hanno
una zolla di terra limitata dalle pareti del vaso stesso, ed in breve
esauriscono gli elementi nutritivi.
sostanzialmente i concimi
forniscono questi elementi:
-sostanza
organica- concimi organici da deiezione
animale, quasi sempre pellettati, contenuto in sostanza attiva
leggibile nei sacchi, di solito tenore di azoto attorno allo 0,5%-
(tenete conto che producono un
colaticcio maleodorante,
spesso non gradito ai condomini). Esiste anche il Cornunghia, i
Quoiattoli, la farina d'ossa, ecc. Propendo per l'uso (molto
discriminato) del cornunghia (14% N) che viene sicuramente tutto
assorbito a lungo
periodo.
-concimi
liquidi- sono tutti a pronto effetto, occorre
darli a periodi brevi.Secondo me stressano le piante, sono complessi
nel senso che contengono i tre elementi base NPK (anche i
microelementi)
-concimi
di sintesi- vasta gamma di scelta, ma per
l'orto su balcone propendo per la versione Osmokote, che in pratica è
una mini sfera di resina, che contiene una miscela di npk e
microelementi, e che si può trovare
per una durata di tre o
sei mesi, quindi copre tutto l'arco di coltivazione stagionale.
-concimi
organo/minerali- sono i più validi. Non ci
sono elementi di sintesi, spesso sono a base solforica e non clorica,
quindi validi nel senso del PH in relazione al tipo di acqua del
nostro acquedotto abbastanca
carico si sali di calcio.
A questo proposito osservate l'efflorescenza bianca spesso presente
nei vasi di vecchia coltivazione, quasi costante in tutti quelli che
si possono osservare. quando è presente l'unica cosa da
fare è buttare la terra
sotto una siepe, dove si rigenera (con un bel pò di tempo), lavare
il vaso con aggressivi chimici, e procedere rinvasando con terriccio
nuovo.
COSA E QUANDO PIANTARE
Il cosa dipende da
questioni personali. Io propendo per avere sottomano specie che
servono sempre: Rosmarino, salvia, prezzemolo, cipollina, rucola,
crescione di terra, aromi ed odorose in genere. Sono specie anche
sufficientemente semplici da coltivare, e ne servono quantità
limitate. Pretendere di avere sul balcone i radicchi e l'insalata per
tutto l'anno mi sembra un pò troppo, per non parlare delle cipolle,
patate, pomodoro, cavoli verze ecc.ma se volete potete provarci.
Dovrebbe essere istintivo capire che una pianta di zucca, che apre un
apparato fogliare di almeno un metro di diametro e conseguentemente
un apparato radicale largo e soprattutto profondo,non trova sui
balconi contenitori adeguati; stessa cosa patate, cavoli,cavolini di
bruxelles ecc. In primavera ci sono in commercio delle specie
nanizzate molto carine e produttive, ed anche molto decorative
(aspetto da tenere in debita considerazione) soprattutto pomodorini a
grappolo, peperoncini piccanti e non, melanzane ecc. Inoltre ci sono
piante innestate su franchi molto robusti, che costanto un po'di più,
ma producono facilmente molto di più. Spesso dai rivenditore ci sono
volantini e depliants illustrativi molto interessanti (ed
interessati)
Inutile (ma molto
interessante) coltivare con quello che si è seminato. La semina
porta con se' una serie di altri problemi, che qui non è caso di
considerare, ma ora è possibile e vantaggiosamente seminare la
valerianella ed il crescione di terra (lepidium sativum) che sono fra
l'altro velocissimi a vegetare e non temono la stagione in declino
climatico.
Nelle stagioni opportune
si trovano sia nei garden center che nei punti vendita di cose per
l'agricoltura, delle "piantarole" delle verdure normali: in
questa stagione (autunno) potete avere:
radicchi ed insalate
invernali, cipollotti da pinzimonio primavera, odorose varie, verze e
cavoli, finocchi, sedano, prezzemolo.
In primavera la gamma
ovviamente e' maggiore, aggiungendo peperoni, pomodori, melanzane,
ecc
Personalmente ritengo che
la terra (anche e soprattutto quella in contenitore) sia una cosa
viva e come tale necessiti di opportuno riposo, quindi a fine autunno
va adeguatamente concimata con organico, lasciata scoperta dopo la
svangatura (con una normale paletta da giadino) e se nevica
approfittatene per prendere la neve e metterla sulle cassette,
lasciate e sperate che geli fortemente, intanto progettate le
coltivazioni future.
Un consiglio;
inevitabilmente andrete incontro a qualche guaio, ma occorre tenacia,
e soprattutto l'analisi corretta della situazione, scoprendo le cause
e rimediando. Esiste una vasta letteratura, manuali a non finire,
alcuni anche molto seri e professionali, per non parlare delle
notizie che potete trovare su internet: insomma, avendo un pò di
tempo e di voglia ci si salta fuori. A proposito di internet,
guardate che non è tutto oro colato quelle che vi raccontano,
diffidate e considerate, parametrate e non accontentatevi della prima
lettura.
PATOLOGIE
non ce ne sono poche, ma
una infinità, e sono in aumento. Possiamo catalogarle in due origini
diverse: Micotiche ed Entomologiche: in parole povere da funghi o da
insetti.
Di solito partendo da
materiale sano, e con una normale prevenzione, non ci sono grossi
problemi: consiglio una pompetta a precompressione per disinfettare
il terreno ed i contenitori con una soluzione di zolfo bagnabile in
inverno, e con ossicloruro di rame a coltivazione attiva, ad esempio
per disinfettare le piante all'atto del trapianto autunnale o
primaverile, e con questo abbiamo (in teoria) messo in copertura dai
problemi micotici, spesso comunque legati alla troppa acqua fornita
al terreno o alla scarsa circolazione dell'aria fra piantina e
piantina (questo succede spesso perchè non si tiene conto in fase
d'impianto del ritmo di crescita della pianta stessa, che viene a
chiudere gli spazi iniziali fra le piante stesse, niente passaggio di
aria e di conseguenza aumento dell'umidità da cui proliferazione di
fumgosi tipo oidium)
Insetti: i più pericolosi
NON sono quelli che si vedono -afidi, ragnetto rosso, lumache e
limacce, cimici, ozziorrinco,cicaline, farfalline ecc bensì quelli
che si vedono sono con strumenti ottici, dal lentino al microscopio:
Ma non preoccupatevi, non vedete loro, ma i loro effetti sicuramente
sì.
Parlo soprattutto delle
larve dell'ozziorrinco, del maggiolino, ma peggio ancora dei
nematodi, ferretti ecc, visibili solo quando normalmente è tardi.
Come arrivano questi
ospiti indesiderati ? Come anche le lumache e le limacce, spesso
hanno chiesto un passaggio nei vasetti delle piantarole. Consiglio di
controllare bene all'acquisto, svasando delicatamente dalla
fitocella, ma soprattutto guardate bene che dove state comprando ci
sia un forte smercio, garanzia che il materiale non permane dal
venditore a lungo, ed in ogni caso diffidate. Le radici devono dare
l'impressione di turgido, sano e l'aspetto generale deve essere
bello.
In ogni caso, dato che sul
balcone e soprattutto sulle piante che poi arrivano in tavola, è
assurdo fare trattamenti con molecole velenose, ci sono prodotti
insetticidi a base di piretro molto validi, ma anche prelevare
l'insetto con le mani (magari con i guanti) è buona pratica. Chiaro
che un buon spirito di osservazione risolve in anticipo molti
problemi.
C'è un sito su google che
informa dettagliatamente sul problema "insetti,
larve e parassiti dell'orto"
Sulla patologia vegetale
esistono montagne di testi scientifici, ed anche testi divulgativi
facili da leggere e da trovare. in ogni caso ogni buon manuale di
orticoltura fornisce tutto quello che serve per le normali
osservazioni e pratiche.
I nematodi classificati a
tutt'oggi sommano a circa 12.000 specie, non tutti sono negativi,
addirittura ci sono nematodi che cannibalizzano i loro conspecifici,
e sono presenti in tutti gli ambienti, dal mare sino all'interno dei
nostri barili d'aceto balsamico, dove fanno danni irreparabili
(anguillula aceti) attualmente all'onore delle cronache c'è
l'Anisakis che vive in mare, ma si fa trasportare anche sulla
terraferma. A noi interessano i nematodi presenti nel terreno, che
parassitizzano le radici ad esempio del pomodoro e altre verdure.
Producono malformazioni radicali, danneggiano fortemente parecchie
specie normalmente prodotte.
nel campo come lotta biologica si impiegano le crucifere, colza, ravizzone, senape ecc, che emettono sostanze tossiche per i nematodi, nei nostri vasi è molto utile inserire i gazanini, che pure hanno sostanze mortali per i nematodi, ma forniscono quanto meno una fioritura lunga e gradita a molti. Il processo funziona soprattutto con il sovescio.
nel campo come lotta biologica si impiegano le crucifere, colza, ravizzone, senape ecc, che emettono sostanze tossiche per i nematodi, nei nostri vasi è molto utile inserire i gazanini, che pure hanno sostanze mortali per i nematodi, ma forniscono quanto meno una fioritura lunga e gradita a molti. Il processo funziona soprattutto con il sovescio.
COMPOSTAGGIO
a meno che non abbiate un
balcone grande come un campo, non è il caso di parlarne
HUMUS DI LOMBRICO
ottimo materiale, da
impiegarsi soprattutto in fase di trapianto, non è facile trovare un
prodotto veramente valido. Occorre sperimentare.
SABBIA LAVATA DEL FIUME
PO FINE
indispensabile averla
sottomano sempre, costa niente rispetto ad altri prodotti, ha effetti
duraturi, è rizogena, non ha controindicazioni.
TNT-tessuto non tessuto
in commercio
essenzialmente due tipi
Agrivelo- leggero e
semitrasparente, protezione invernale dal freddo e da correnti
d'aria.
ad alto spessore,
reperibile presso rivenditori di materiale edile, serve per separare
il terriccio dal materiale di drenaggio nelle cassette e nei vasi