A questo punto si consideri quanto segue:
evidentemente ai proprietari di quei giardini (due su tre, oltre al primo) non interessa quale competenza abbia quel Signore, che comunque non è certamente un giardiniere.
Evidentemente possono spendere al buio 150 euro.
evidentemente non capiscono che anche un albero, come tutti gli esseri viventi, ha una sua fisiologia, cosa sulla quale tutti si possono al giorno d'oggi documentare.
evidentemente non sanno che la magnolia grandiflora è l'albero che più di tutti assorbe CO2 e condensa le polveri e lo smog.
Evidentemente, accettando o forse anche imponendo una capitozzatura su delle sezioni di almeno 10/15 centimetri di diametro, non sanno di avere compromesso la possibilità di vita della pianta, ma soprattutto non sanno che inevitabilmente dovranno ripetere la potatura a breve, perché la pianta risponderà con dei riscoppi di apice multipli, allargando il diametro della testata, ed in breve ottenendo l'effetto contrario a quello che si voleva presumibilmente ottenere.
dulcis in fundo: per il mio senso delle cose, se si mette una magnolia in giardino si pretende avere una fioritura primaverile ecclatante, cosa che per qualche anno sarà impossibile.
Inoltre quella specie di attaccapanni che risulta, dovrebbe essere un insulto al buon senso comune, ed al senso estetico soprattutto; a parte il fatto che la potatura formale classica (quella a cipresso) accettata in tutti i giardini per il sottoscritto Savonarola è un insopportabile simbolo fallico.
Se volete vedere lo spettacolo di cui sopra, è sufficiente passare anche velocemente da via Pancaldi, tanto per non fare nomi.
Sono comunque sempre validi i detti: ognun a ca' so al fa qual kag pér, o anche -ognuno nel suo giardino è Ré. Peraltro va considerato che su questa astronave -che a noi sembra grande- ma invece è un granello che prilla nello stazio, ci siamo tutti quanti, e tutto dobbiamo respirare aria possibilmente pulita (cosa già molto difficile).
e, come direbbe Savonarola: Amen !